“L’aumento vertiginoso del prezzo della soia e delle
materie prime sta causando una grave crisi negli allevamenti vercellesi e
biellesi di bovini e suini, già colpiti dalla chiusura dei canali di
ristorazione, dal rallentamento dell’export e dalla diminuzione del prezzo
della carne e del latte. Nell’arco di un anno il prezzo della soia ha invece
fatto registrare aumenti tra il 30 e il 40%” - spiega Roberto
Mercandino, vicepresidente di Coldiretti Vercelli - Biella.
“L’emergenza Coronavirus ha premuto l’acceleratore su una
crisi già in atto sul fronte delle materie prime nel settore agricolo,
specialmente in un Paese come l’Italia che necessita di un piano di
potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali merci. Bisogna però
rivolgere una particolare attenzione alle speculazioni del mercato, che anche
nel precedente lockdown avevano causato gravi ripercussioni sull’attività delle
nostre imprese, con il verificarsi di una stortura delle contrattazioni. È
quindi sempre più importante favorire la produzione di soia a livello
territoriale per “sottrarsi” a queste logiche di speculazione e tenendo conto
anche degli alti standard qualitativi che i nostri prodotti devono rispettare.
Il Piemonte già produce quasi 20 mila ettari di soia, impiegata soprattutto in
ambito zootecnico e la produzione locale può essere incentivata attraverso
l’implementazione di progetti di filiera, in collaborazione con il Consorzio
Agrario del Nord Ovest, per diventare sempre più indipendenti dall’estero e
garantire un’alimentazione sana e trasparente agli animali da allevamento”,
conclude Mercandino.
Redazione di Vercelli