Nell'ambito del Programma PRIMA (Partnership for
Research and Innovation in the Mediterranean Area), finanziato per l’Italia dal
MUR, l'Università
del Piemonte Orientale ha ottenuto l'approvazione di un importante progetto di
cui è capofila.
Il progetto "ProSmallAgriMed - Promoting soil fertility, yield
and income in smallholder agriculture of semiarid and arid Mediterranean
regions by management of beneficial soil microbiota, conservation agriculture
and intercropping" è coordinato dal professor Guido Lingua (ordinario
di Botanica generale presso il DISIT di Alessandria e coordinatore del Nucleo
di Valutazione di Ateneo) e coinvolge altri docenti e ricercatori UPO e
ben 10 università e istituti partner internazionali.
«ProSmallAgriMed - ha spiegato il prof. Lingua
- è
volto alla messa a punto di sistemi agronomici basati sulla consociazione di
colture, cioè la coltivazione contemporanea di diverse specie nello stesso
sito, e sull'utilizzo di microrganismi benefici per le piante. L'obiettivo
finale è di incrementare la produttività, la qualità dei prodotti e la
redditività, soprattutto per i piccoli produttori di aree aride e semiaride».
La proposta progettuale è stata presentata alla Fondazione
PRIMA e selezionata per il finanziamento, che ammonta complessivamente a
circa 1.060.000 Euro.
Oltre al professor Lingua, l'UPO vede coinvolti Elisa
Gamalero, Valeria Todeschini ed Elisa Bona del DISIT, Anna
Menozzi e Fabrizio Erbetta del DISEI; il
partenariato internazionale è composto da: Università di
Palermo; Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia
agraria (CREA); Université Badji-Mokhtar Annaba (Algeria); ANVREDET/Projet
PLANTAbiotek (Algeria); Tchimbo (Algeria); Supagro - Démarche
intégrée pour l'obtention d'aliments de qualité (Francia); Supagro -
Marchés, Organisations, Institutions et Stratégies d'Acteurs
(MOISA); Qualiplante (Francia); Université Sidi Mohamed Ben Abdellah
(Marocco) e Institut National Agronomique de Tunisie (Tunisia).
Redazione di Vercelli