(p.r.) - Questa mattina mi sono recato al presidio degli infermieri in sciopero della fame davanti all'ospedale "Molinette" di Torino, per sensibilizzare la Giunta Cota sull'insostenibilità di ulteriori blocchi del turnover del personale del comparto, in primis, quello sanitario. In particolare, gli infermieri sono una classe di lavoratori che gira su tre turni, con un lavoro molto usurante, con un'età media piuttosto alta e scarso ricambio. Per la prima volta da che esiste memoria, i neo-infermieri non trovano lavoro in ospedale e devono rivolgersi al privato dove spesso le cooperative spadroneggiano con contratti al limite dello schiavismo, se non della vera e propria illegalità. Non perché manchi la domanda nel pubblico, ma perché l'offerta è artificiosamente bloccata dalla PA, producendo delle ripercussioni su chi lavora (aumento dei turni, difficoltà per ferie, maternità...) molto pesanti. Chiediamo quindi alla Giunta Cota di dirci se intende liberarsi del personale pubblico per farlo rientrare dalla "finestra" apparentemente meno costosa del mondo cooperativo, non essendo attendibile la copertura dei posti vacanti con la "mobilità" dagli ospedali in fase di chiusura/conversione, la quale dovrà infatti coprire il notevole aumento di domanda negli ospedali rimasti aperti. Non è questo il modo con cui si possono condurre dei risparmi: Cota, la Lega, le forze che governano a Roma non vogliono mettere in discussione i tagli? Si trastullano con le grandi opere e le grandi spese militari? Le conseguenze politiche e sociali non tarderanno a vedersi. Ma l'm5s non lascerà "grecizzare" l'Italia.
Davide Bono
Capogruppo MoVimento 5 Stelle Regione Piemonte